Il Superpotere delle emozioni

Le emozioni possono essere paragonate a dei superpoteri che ci “trasformano” quando succede qualcosa di importante e rilevante. Le emozioni in questo modo ci rendono più adattati all’ambiente (fisico e sociale): senza di esse probabilmente ci saremmo estinti nella savana.

Ma quali sono i superpoteri delle emozioni e a cosa servono?

hulk-rabbiaRABBIA

Il superpotere della Rabbia è renderci più forti quando ci sentiamo deboli e bloccati, un po’ come Hulk. Quando incontriamo un ostacolo a cui non riusciamo a far fronte con le risorse “normali”, si accende Rabbia e con essa diventa più probabile che riusciamo ad oltrepassarlo. Come fa Rabbia a renderci più forte? Aumenta la nostra pressione sanguigna, sposta il sangue su testa e braccia, ci dà un impulso automatico “CONTRO” l’ostacolo da rimuovere. Se l’ostacolo è il distributore dell’acqua che non fa uscire la nostra bottiglietta, scaglieremo un pugno contro di esso; se l’ostacolo è il nostro capo, inizieremo ad architettare una serie di idee (che ci sembreranno geniali ma è probabile che non lo siano) per sfidarlo in un gioco di forza e di potere.

The-Flash-paura

PAURA

Il superpotere della Paura è la fuga o l’invisibilità, potremmo paragonarla a Flash o all’Uomo Invisibile. Significa che quando la nostra vita è messa in pericolo, Paura si attiva e sposta il nostro sangue alle gambe, per farci scappare il più velocemente possibile, o ci immobilizza, per non essere visti (dai nostri ancestrali e feroci predatori) attraverso il movimento. La Paura talvolta è attivata da dei pensieri sul futuro o sul passato e questo rende il tutto un po’ più complicato perché i suoi superpoteri, non essendo usufruibili nel momento presente, creano uno stress inutile (blocca la digestione, ci annebbia la razionalità, mette in circolo cortisolo).

dissennatori - tristezza

TRISTEZZA

Tristezza ha un superpotere davvero insolito e forse poco intuitivo in una società dove il “super” viene associato alla forza e alla grandiosità. Tristezza, infatti, ha il potere di toglierci tutti i nostri poteri, di farci sentire stanchi, pesanti, totalmente disarmati. Tristezza può essere paragonata ai Dissennatori in Harry Potter, delle entità che garantiscono che i prigionieri non scappino dalla prigione di Azkaban. Perché questo è un superpotere? Perché quando una direzione non è possibile rischiamo di continuare a sprecare energie nel percorrerla. Tristezza ci viene allora in aiuto per fermarci e ci sostiene a dire “Basta, è finita”. Questo avviene soprattutto quando perdiamo qualcosa di importante: inizialmente non accettiamo la perdita, ci chiediamo il perché della perdita o ci autocolpevolizziamo – talvolta continuiamo a lottare ad oltranza per riavere ciò che abbiamo perso. Quando, ad un certo punto, arriva Tristezza, si spegne ogni pensiero e ogni impulso a fare qualsiasi cosa: questo ci permette di recuperare energie e scegliere di investirle in una nuova direzione. Tristezza ha anche un’altra grande risorsa: innesca negli individui della nostra specie un sentimento di cura verso di noi, per cui possiamo essere protetti e sostenuti nella nostra vulnerabilità.

poppy-gioia

GIOIA

La Gioia è piacevole, ci fa sentire dei supereroi! Questo la rende desiderabile, ma anche pericolosa. Pensiamo che la Gioia dovrebbe essere sempre presente nella nostra vita, ma Gioia è solo quel momento finale, dopo la tempesta, in cui vediamo di nuovo l’orizzonte e ci concediamo di abbassare la guardia. Dopo aver avuto fame e aver mangiato, arriva Gioia. Dopo aver sofferto la mancanza di qualcuno ed è finalmente davanti a noi, arriva Gioia. Dopo una settimana d’ansia per un esame e l’averlo superato con successo, arriva Gioia. Gioia può essere paragonata alla principessa Poppy del film Trolls: Poppy è sempre felice, balla, abbraccia tutti, canta, non si scoraggia mai. Purtroppo Gioia può diventare pericolosa perché ci fa abbassare la guardia: è quando siamo euforici che rischiamo di commettere le più grandi scemenze della nostra vita. Nel cartone Trolls è proprio la principessa Poppy che, attraverso una festa megagalattica e un ottimismo irrealistico, espone se stessa e tutti gli altri ai loro nemici più temuti (i Bergen). Inoltre, la piacevolezza di Gioia può “drogarci” nel vero senso della parola, desideriamo così tanto provare quel senso di benessere e di piacevolezza che le droghe, l’alcool, il sesso, il potere e l’abuso degli altri diventano dei modi “facili” per attivarla. Ma questi modi facili sono vuoti e hanno delle conseguenze devastanti sulla nostra vita: ne perdiamo il senso, la direzione, ci perdiamo.

disprezzo

DISGUSTO/DISPREZZO

Il Disgusto ci garantisce di non morire avvelenati: le puzze, i sapori “disgustosi”, le percezioni viscide sulla nostra pelle sono sensazioni tracciate dentro di noi per tenerci alla larga da ciò che può essere infetto. Il superpotere del disgusto è fornirci un innato database basato sui 5 sensi di tutto ciò che può contaminarci. Quando l’oggetto del disgusto non sono gli oggetti fisici, ma le persone, il disgusto diventa Disprezzo. Così alcune persone sono viste come potenzialmente “tossiche”: frequentarle è rischioso quanto bere dell’acqua di fogna. Nelle piccole tribù preistoriche, individuare gli individui potenzialmente pericolosi era importante per lo sviluppo e la sussistenza del gruppo. Un individuo “anomalo” e non collaborante avrebbe potuto richiamare nemici o predatori, mettendo tutti in pericolo. Il disprezzo era utile per non provare pena per lui e isolarlo, allontanarlo o ucciderlo.

Il database per la selezione delle persone tossiche non è però preciso quanto quello del disgusto basato sui 5 sensi. Il database del disprezzo è basato sul linguaggio e sui giudizi e questo lo rende altamente impreciso. È facile giudicare una persona come “inaffidabile” perché in ritardo ad un appuntamento, o “egoista” perché ci nega una richiesta. Il Disprezzo però, fratello del Disgusto, quando si innesca avrà un solo obiettivo: farci allontanare dalla persona “tossica”, isolandola, uccidendola o evitandola. I giudizi sono molto pericolosi e sono alla base di genocidi, omicidi, bullismo, violenze di ogni genere.

 

 

Articoli correlati

http://www.corsiecmbenessere.it/aggiornamenti/lavorare-psicoterapia-le-emozioni-cambiamento/

X
X