Cos’è il burnout?
Sintomi del burnout: campanelli d’allarme da non sottovalutare
Per capire cos’è il Burnout, partiamo da alcuni esempi pratici, relativi a dei pensieri che sono dei campanelli d’allarme cui prestare attenzione.
Questo è troppo difficile, non posso farcela.
Sembrano tutti così felici quando tornano a casa.
Vorrei che ci fosse qualcuno che mi dicesse cosa fare.
Forse non sono tagliato per questo tipo di lavoro.
Ho sbagliato tutto.
Mi sogno sempre quella donna che stava morendo.
Questi sono tra i pensieri che possono essere tra gli indici di inizio dello sviluppo del Buronut.
Ma ci sono anche sensazioni fisiche come non riuscire più a dormire, non aver più fame o mangiarsi un sacchetto di biscotti durante la notte.
Chi può soffrire della sindrome di burnout?
Il burnout è inizialmente stata usata per descrivere una sindrome tipica della professione dell’insegnate, poi generalizzata a tutte le professioni che hanno frequenti contatti e interazioni con altre persone. Quindi è una sintomatologia che prende tutte le professioni d’aiuto: dall’infermiere e l’educatore professionale fino al primario del reparto di psichiatria. Altre professioni a rischio sono quelle che hanno frequenti contatti con il pubblico come le commesse dei centri commerciali, e le professioni di primo soccorso come gli assistenti agli sbarchi degli immigrati, i pompieri negli incendi e le forze dell’ordine.
Caratteristiche del burnout
Il Burnout viene definito attraverso alcuni sintomi tipici dell’esposizione a lunghi periodi di stress o intensi stressor. Gli elementi distintivi del burnout sono l’esurimento emotivo (come l’ansia generalizzata), la depersolalizzazione (fare le cose come se si fosse un robot) e infine la ridotta realizzazione personale (perdita del senso e del valore di lavorare).
Il primo ricercatore ad identificarne il fenomeno è stato H. Freudenberger (1986), successivamente se ne occupò in modo più approfondito C. Maslach (1981) contribuendo con la creazione del Maslach Burnout Inventory (MBI), tuttora ampiamente usato.
Oggi il concetto di burnout si è ampliato, grazie anche all’utilità e al conseguente successo che ha riscontrato. La stessa Maslach ha espanso il fuoco dell’attenzione dal singolo lavoratore all’organizzazione, con lo sviluppo di un nuovo test chiamato Organizational Checkup System, al cui interno è contenuto l’MBI, ma nel quale vengono approfondite altre misure come il carico di lavoro, il riconoscimento, l’equità, il controllo, l’integrazione sociale, e i valori.
Questo è stato un importante cambiamento in una visione psicologica meno colpevolizzante dell’individuo, ma con una visone più ecologica in cui accadono i questi casi di stress.
Un ulteriore sviluppo è avvenuto in modo più specifico nelle professioni di cura individuando uno specifico disagio chiamato compassion fatigue (Figeley, 1995), misurato con lo strumento di Hudnall Stamm (1997), Professional Quality of Life: Compassion Satisfaction and Fatigue Version 5 (ProQOL). Questa sintomatologia si focalizza maggiormente sul problema della mancanza di controllo di alcune situazioni gravi o di emergenza. La compassion fatigue risulta molto vicina al disturbo post traumatico da stress. Misura se stai soffrendo di Compassion fatigue.
Intervenire sul burnout
In questo periodo storico si stanno sviluppato diversi apporci che intervengono sul problema da più punti di vista, non solo quello psicologico, ma coinvolgendo il corpo e l’organizzazione dove si trovano le persone.
Tra questi citiamo interventi come quelli corporei, in primi quello Funzionale (Di nuovo, Rispoli, Genta, 2000) sullo stress, e quelli sulla maggiore consapevolezza di Kabat-Zinn (1982) attraverso la mindfulness.
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Concludiamo ricordandovi che se soffri di burnout non è una vostra colpa, ma hai la possibilità e i mezzo per incontrare persone che ti mostrino nuove possibilità per riprenderti la vita, anche lavorativa, che meriti.
Bibliografia
Colzada, A., De Marco R., Fazzini, F., (2001), Ricerca e Formazione sul burnout nell’amministrazione Penitenziaria del Triveneto. Cleup, Padova
Figeley C.R (1995). Compassion fatigue: coping with secondary traumatic stress disorder in those who treat the traumatized. New York: Brunner/Mazel
Freudenberger, H. J. (1986). The issues of staff burnout in therapeutic communities. Journal of psychoactive drugs, 18(3), 247-251.
Gilbert, P., & Petrocchi, N. (2012). La terapia focalizzata sulla compassione. Caratteristiche distintive: Caratteristiche distintive. FrancoAngeli.
Hudnall Stamm, B. (1997). Professional quality of life: compassion satisfaction and fatigue subscales. R-IV (ProQOL).
Icano, M., (2018). BURN OUT. CreateSpace Independent
Kabat-Zinn, J. (1982). An outpatient program in behavioral medicine for chronic pain patients based on the practice of mindfulness meditation: Theoretical considerations and preliminary results. General hospital psychiatry, 4(1), 33-47.
Maslach, C., Jackson, S. E., (1981). Maslach burnout inventory Manual Palo Alto, CA: Consulting Psychologists Press, tr. it. Organizazzioni speciali, 1993.
Maslach, C., & Leiter, M. P. (2000). Burnout e organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro(Vol. 36). Edizioni Erickson.
Di Nuovo, S., Rispoli, L., & Genta, E. (2000). Misurare lo stress. Il test MSP e altri strumenti per una valutazione integrata (Vol. 19). FrancoAngeli.
Rizzi L., Boccasso E., Casetta L. (2012), Intervenire sullo stress: Gruppi benessere e valutazione. Upsel Domeneghini, Padova