La mindfulness nelle professioni sanitarie

mindfulness professioni sanitarie

CHE COS’E’ LA MINDFULNESS?

All’interno di una società che richiede sempre più produttività, fornendo al tempo stesso meno risorse, i livelli di stress sono alle stelle. La mente chiede all’individuo prima sul piano fisico e successivamente psicosomatico del silenzio. Ma questa richiesta viene spesso ignorata, fino a quando il nostro corpo ci costringe a fermarci. In queste situazioni la meditazione svolge un ruolo fondamentale, consentendoci di godere di tutti gli attimi della vita che spesso ci sfuggono davanti.

Si possono trovare diverse definizioni di mindfulness ma per lo scopo di questo articolo ci interessa sapere che la mindfulness è “una forma di allenamento mentale, un’attenzione non giudicante verso le esperienze interne”. (Baer,2003, Kabat-Zinn, 2003, Sigh et al. 2014)

La pratica costante della mindfulness porta a diversi benefici anche per i professionisti sanitari, proprio per questo li analizzeremo insieme all’interno dell’articolo.

QUALI SONO I SUOI EFFETTI PRINCIPALI SUI PROFESSIONISTI SANITARI?PER COSA PUO’ ESSERE UTILIZZATA?

La mindfulness nelle professioni sanitarie può essere utilizzata per affrontare uno dei più grandi problemi di salute sul luogo di lavoro: lo STRESS LAVORO-CORRELATO attraverso l’utilizzo di esercizi di respirazione profonda e di rilassamento.

In breve lo stress lavoro correlato è una “condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative”. Scommetto che la maggior parte di voi ha provato queste sensazioni saltuaria mente sul luogo di lavoro, non riuscendo a trovare una strategia adattiva per uscirne, ed è proprio qui che ci viene in aiuto la mindfulness.

SU COSA CI FOCALIZZIAMO?

  • aumento della performance
  • aumento del BENESSERE
  • riduzione di ansia e sintomi depressivi sulla consapevolezza che promuove uno stato interiore di pienezza.

Il lavoro del professionista sanitario pone davanti a numerose sfide sia individuali che collettive.

La consapevolezza sembra infatti facilitare la comunicazione con pazienti e colleghi, aiutando i partecipanti a mantenere un migliore equilibrio emotivo e a provare meno frustrazione e rabbia sul lavoro (Cohen-Katz et al. 2005; Richards et al. 2006, Raingruber & Robinson 2007).

Inoltre, sembra aumentare la capacità dei partecipanti di provare compassione ed empatia sia verso i pazienti che verso i colleghi, una capacità FONDAMENTALE all’interno di un contesto in cui la relazione svolge un ruolo centrale.

Tra i vari feedback ottenuti con l’utilizzo di queste pratiche un partecipante ha evidenziato un aspetto molto interessante:

“Quando vado a lavorare mi sento più sereno, riesco a pensare più chiaramente. Soluzioni ai problemi dei pazienti mi vengono in mente più velocemente quando sono rilassato.‘(Richards et al. 2006, p. 237).

Sulla consapevolezza che migliora la pratica delle professioni sanitarie sulle sfide associate alla pratica della consapevolezza.

MA C’E’ DELL’ALTRO?

La consapevolezza ha migliorato la capacità di analizzare situazioni di cura complesse e i bisogni dei pazienti (Richards et al. 2006, Raingruber & Robinson 2007).

Dopo l’intervento di mindfulness i professionisti sanitari si sono sentiti più radicati, più calmi e hanno percepito maggiori capacità di risoluzione dei problemi. Ad aumentare è stata anche la loro motivazione e l’energia da poter investire sul proprio lavoro.

Inoltre la pratica della consapevolezza è risultata utile, non solo per il professionista sanitario ma anche per la sicurezza dei pazienti stessi!

Una figura più rilassata e pronta ad affrontare le sfide che gli si pongono davanti è anche in grado di RALLENTARE realizzando le superiorità.

Per concludere non dimentichiamoci che la pratica della consapevolezza dovrebbe rimanere discrezionale, basata sulla partecipazione volontaria e principalmente mirata a migliorare il benessere degli individui. Solo una partecipazione consapevole a questa pratica può infatti produrre benefici significativi per i professionisti sanitari e migliorare le loro relazioni di cura.

QUALCHE SPUNTO UTILE

La pratica della Mindfulness richiede sette aspetti dell’atteggiamento con cui accostarsi alla meditazione. Essi sono: non giudizio, avere pazienza, utilizzare la “mente del principiante”, avere fiducia, non cercare risultati, praticare l’accettazione e “lasciar andare”.

Tra queste approfondiremo la mente del principiante: La “mente del principiante”, è una mente che è disposta a guardare ogni cosa come se la vedesse per la prima volta. Questa modalità ci permette di scovare lo straordinario all’interno dell’ordinario e, all’interno di una professione sanitaria, ci aiuta a vedere ogni paziente come un individuo a sè stante, differente e unico nel suo genere.

LE TECNICHE

Nella Mindfulness-Based Interventions ci sono cinque tecniche base:

– Mindfulness-Based Stress Reduction, la prima fondata da Kabat-Zinn, si concentra in particolare sull’esplorazione del corpo e sull’osservazione del respiro ;

– Mindfulness Cognitive-Behavioral Therapy , si basa sull’osservazione del flusso dei pensieri enfatizzando la responsabilità di autodeterminazione e autocontrollo ;

– Mindfulness-Based Relapse Prevention – Dialectical Behavior Therapy stimola i pazienti con dei blocchi funzionali, causati da pensieri e comportamenti negativi verso se stessi, ad evocare emozioni e stimoli positivi ;

– Acceptance and Commitment Therapy, per aiutare i pazienti ad aumentare la consapevolezza di quanto la loro visione di se stessi influenzi la loro salute

 

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BIBLIOGRAFIA

https://www.researchgate.net/publication/309091080_A_mixedmethods_systematic_review_of_the_effects_of_mindfulness_on_nurses

https://thesis.unipd.it/retrieve/16b1383c-008e-4424-b24d-90b48711f9a9/bonfarnuzzo.elena.1028158.pdf

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