Compassion Fatigue: l’importanza di riconoscerla e cosa fare per superarla

Cos’è la Compassion Fatigue?

La compassion fatigue è una condizione tipica di infermieri, medici, psicologi ed operatori sanitari in genere. E’ molto simile al burnout e al disturbo post traumatico da stress e si manifesta con una ridotta performance lavorativa, stanchezza (emotiva e fisica), stress e morale diminuito. Si origina soprattutto dal continuo contatto con i pazienti e dalla frustrazione che può derivare dal non riuscire ad alleviare il loro dolore.

Si tratta di una condizione difficile da individuare e spesso con risvolti pesanti sulla psiche e dal forte impatto nella vita di tutti i giorni, ma non per questo è irrisolvibile, si può infatti curare, nonché prevenire, ma a condizione di intervenire alla comparsa dei primi sintomi. Esistono alcuni test che ci si può autosomministrare per rendersi conto se sia il caso di richiedere aiuto, ma vi sono degli aspetti che possono fungere come campanelli d’allarme preliminari.

Questi sintomi si manifestano su diversi piani emozionale, fisico, cognitivo, sociale e lavorativo.

  • Sintomi Emozionali

Vi sono moltissimi aspetti emozionali che possono riflettere questa condizione: rabbia, apatia, cinismo, scoraggiamento, irritabilità, diminuzione dell’entusiasmo, sensazione di essere sopraffatti e addirittura flashback o ricordi estremamente intrusivi di esperienze con e dei pazienti. Tutto questo è dovuto all’estremo carico emotivo connesso alla professione; l’empatia necessaria a svolgere questo tipo di professioni mette nelle condizioni di sostenere un peso emotivo a volte eccessivo che naturalmente si riflette poi nella psiche.

  • Sintomi Cognitivi

A livello cognitivo  o mentale si verificano invece noia, incapacità di concentrarsi, disordine ed incapacità di concentrarsi sui dettagli.  E’ evidente che si tratta di aspetti che non solo riducono notevolmente la prestazione lavorativa, ma, soprattutto in ambito ospedaliero, sono estremamente rischiosi per l’incolumità personale e dei pazienti!

  • Sintomi Fisici

Corpo e mente sono naturalmente collegati, quindi spesso i sintomi psichici hanno dei riflessi somatici, in questo caso si tratta di: diminuzione delle energie, della resistenza, della forza, di affaticamento, senza ignorare un generico aumento di sensazioni di malessere. Tutte queste condizioni  naturalmente hanno un impatto diretto sulla salute e spesso si tende purtroppo ad ignorarle.

  • Sintomi Sociali

Anche le relazioni con i colleghi ed i pazienti possono essere pesantemente danneggiate dalla compassion fatigue, infatti si possono notare indolenza, callosità, alienazione, isolamento ed  indifferenza.

Nel lavoro di equipe uno o più di questi sintomi possono rendere estremamente difficile il raggiungimento degli obiettivi e per quanto riguarda il singolo andranno ad alimentare tutta quella sintomatologia emotiva e cognitiva di cui si è parlato precedentemente.

  • Sintomi Lavorativi

Per livello lavorativo qui intendiamo gli aspetti più “organizzativi” del lavoro che si possono manifestare in: assenteismo, bisogno di lasciare il lavoro, diminuzione della performance (errori nelle medicazioni, errori di archiviazione e documentazione), comunicazione stereotipata, ritardo negli orari e nelle scadenze ed infine evitamento di situazioni intense con i pazienti.

Cosa fare per superarla: cose da fare!

  • Passa del tempo di qualità da solo.

Uno dei metodi più efficaci per passare questo tempo e sfruttarlo al meglio per proteggersi dalla compassion fatigue e per aiutarne la guarigione è imparare delle tecniche di mindfulnessClicca qui per provare ora un esercizio di mindfulness! Come osservano Brown, Ong, Mathers e Decker in Compassion Fatigue and Mindfulness: Comparing Mental Health Professionals and MSW Student Interns (07 Apr 2017) la mindfulness sembra rappresentare infatti un fattore di protezione per la cf!

  • Ricarica le batterie ogni giorno.

Mangiare  sano e fare attività fisica regolare sono alcuni esempi di attività che permettono di ricaricare le energie, così da avere più risorse da poter spendere con famiglia, colleghi e pazienti.

  • Cerca di avere almeno una conversazione significativa e connessa con l’altra persona al giorno.

Non solo questo sembra ricaricare enormemente le energie, ma si tratta purtroppo di una delle cose che si tende ad eliminare prima in caso si inizi a soffrire di compassion fatigue. Ecco quindi che se ci si dovesse trovare  senza voglia di farlo troppo a lungo questo rappresenterebbe un campanello d’allarme per chiedere aiuto prima che sia troppo tardi.

Cosa fare per superarla: cose da non fare!

  • Non prendere decisioni importanti.

Se in questo momento soffri di compassion fatigue o temi di esserne affetto probabilmente non sei nelle condizioni di prendere decisioni importanti, in quanto essendo appesantito a livello emozionale, cognitivo e psichico la capacità di giudizio può facilmente essere alterata! Non lasciate il lavoro, divorziate o gettate i vostri soldi, potrebbe farvi stare bene sul momento, ma a lungo termine ve ne pentirete.

  • Non dare la colpa agli altri.

Come sopra potrebbe darvi soddisfazione sul momento, ma vi alienereste i colleghi e le persone care, alimentando lo stress e l’isolamento e, di conseguenza, la compassion fatigue stessa.

  • Non sprecare energie lamentandoti.

Non solo non risolverai nulla e sprecherai utili energie, ma anzi potresti consolidare sempre di più il disagio tramite rinforzi! Ad esempio se iniziassi a lamentarmi che tutti i miei pazienti non collaborano ed un collega mi desse anche in parte ragione rinforzerei il comportamento del lamentarsi, nuovamente aumentando lo stress e di rimando la cf.

  • Non cercare soluzioni rapide.

La compassion fatigue rende vulnerabili alle dipendenze. E’ un fatto. Non cercate di “tirarvi su” con delle sostanze o comportamenti d’abuso perché non risolveranno il problema, anzi! Alcol, cocaina, cannabis, gambling, binge sex etcc… sono vostri nemici, evitateli a tutti i costi!

 

Se stai soffrendo di Compassion fatigue o burnout non aspettare. Chiama subito uno dei nostri psicologi che in presenza od online potranno aiutarti ad imparare tecniche per tornare al tuo benessere e gestire le emozioni difficili o i sintomi di questa sindrome che colpisce noi professionisti della cura.

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Bibliografia

Boyle, D., (Jan 31, 2011) “Countering Compassion Fatigue: A Requisite Nursing Agenda” OJIN: The Online Journal of Issues in Nursing Vol. 16, No. 1, Manuscript 2.

Brown, Ong, Mathers e Decker , Compassion Fatigue and Mindfulness: Comparing Mental Health Professionals and MSW Student Interns (07 Apr 2017)

John-Henry Pfifferling, Ph.D., and Kay Gilley, MS, Overcoming compassion fatigue When practicing medicine feels more like labor than a labor of love, take steps to heal the healer

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